Pronunce della Corte costituzionale - In genere - Tendenziale rispetto dei propri precedenti - Ratio - Garanzia dell'autorevolezza delle decisioni - Possibile revirement - Condizioni - Possibilità, per il giudice a quo, di riproporre la medesma questione - Limiti. (Classif. 204001).
Il tendenziale rispetto dei precedenti della Corte costituzionale è funzionale ad assicurare autorevolezza alla giurisdizione costituzionale. Possono però giustificarsi mutamenti rispetto a precedenti statuizioni allorché sussistano ragioni di particolare cogenza che rendano non più sostenibili le soluzioni precedentemente adottate; situazioni rinvenibili, ad esempio: i) nel caso di inconciliabilità dei precedenti con il successivo sviluppo della stessa giurisprudenza costituzionale o di quella delle Corti europee, ii) di mutato contesto sociale od ordinamentale nel quale si colloca la nuova decisione o iii) il sopravvenire di circostanze, di natura fattuale o normativa, non considerate in precedenza o, ancora, iv) nel caso di maturata consapevolezza sulle conseguenze indesiderabili prodotte dalla giurisprudenza pregressa. Va poi ribadito che l’effetto preclusivo, per il giudice a quo, della riproposizione di questioni nel corso dello stesso giudizio, desumibile dall’art. 137, terzo comma, Cost., opera soltanto allorché risultino identici tutti e tre gli elementi che compongono la questione: i) norme censurate, ii) profili di incostituzionalità dedotti e iii) argomentazioni svolte a sostegno della ritenuta incostituzionalità. (Precedenti: S. 24/2025 - mass. 46686; S. 203/2024 - mass. 46476; S. 66/2019 - mass. 42110; S. 29/1998 - mass. 23748).