Sentenza 194/2024 (ECLI:IT:COST:2024:194)
Massima numero 46456
Giudizio GIUDIZIO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE TRA POTERI DELLO STATO
Presidente BARBERA  - Redattore PATRONI GRIFFI
Udienza Pubblica del  16/10/2024;  Decisione del  16/10/2024
Deposito del 05/12/2024; Pubblicazione in G. U. 11/12/2024
Massime associate alla pronuncia:  46454  46455  46457


Titolo
Parlamento - Insindacabilità - Ratio - Tutela della funzione e dell'autonomia parlamentare - Estensione alle opinioni extra moenia - Limiti - Sostanziale corrispondenza contenutistica con l'attività parlamentare tipica e contestualità temporale - Affidamento a indici rivelatori - Necessaria coincidenza tra nesso funzionale e nesso cronologico - Esclusione (nel caso di specie: spettanza al Senato di dichiarare che le opinioni rese extra moenia da Mario Michele Giarrusso, senatore all'epoca dei fatti, relative alla nomina da parte del Ministro della giustizia del capo del DAP e da cui è scaturito un procedimento penale a suo carico, sono, nella parte in cui la delibera non è stata annullata, insindacabili, in ragione della loro complessiva ascrivibilità alla funzione di controllo parlamentare sull'operato del Governo, idonea a tutelare anche il ricorso a una dialettica aspra, nonché la formulazione di sospetti per le condotte tenute, basati su fatti gravi, ma di cui viene espressamente ipotizzata la possibile infondatezza). (Classif. 172007).

Testo

In ordine alla riconducibilità o meno di opinioni rese extra moenia all’esercizio della funzione parlamentare, sono indici rivelatori dell’esistenza del nesso funzionale la sostanziale corrispondenza con opinioni espresse nell’esercizio di attività parlamentare tipica e la sostanziale contestualità temporale fra tale ultima attività e l’attività esterna. Al ricorrere di queste condizioni, pur nell’ineliminabile diversità degli strumenti e del linguaggio adoperato nell’atto tipico e nella sua diffusione all’opinione pubblica, anche le opinioni espresse fuori dalle sedi delle Camere appaiono destinate a comunicare all’esterno il significato dell’attività compiuta nell’esercizio del mandato – la quale, d’altronde, per sua natura è destinata a proiettarsi al di fuori delle aule parlamentari, nell’interesse della libera dialettica politica che è condizione di vita delle istituzioni democratico-rappresentative. (Precedenti: S. 104/2024 - mass. 46130; S. 218/2023 - mass. 45898; S. 241/2022 - mass. 45185; S. 59/2018 - mass. 39945; S. 144/2015 - mass. 38478; S. 115/2014 - mass. 37914).

Sebbene la contestualità temporale e la sostanziale corrispondenza di significato tra opinioni intra ed extra moenia siano indici rivelatori particolarmente consistenti e qualificati, non è escluso che, in casi particolari, l’art. 68, primo comma, Cost. possa trovare applicazione anche a dichiarazioni rese extra moenia, non necessariamente connesse ad atti parlamentari, ma per le quali si ritenga nondimeno sussistente un evidente e qualificato nesso con l’esercizio della funzione parlamentare. (Precedente: S. 133/2018 - mass. 41360).

Deve escludersi una rigida applicazione dell’indice del legame temporale in termini di mera divulgazione di un atto, necessariamente esistente e antecedente, che trasformerebbe il requisito del nesso funzionale in una sorta di nesso cronologico che non è idoneo, nella sua rigidità, a qualificare l’esercizio delle funzioni. Ciò che rileva – ai fini della loro riconducibilità alla funzione parlamentare – è che le opinioni extra e intra moenia vengano rese nel medesimo contesto temporale. (Precedenti: S. 133/2018 - mass. 41360; S. 335/2006 - mass. 30709; S. 221/2006; S. 223/2005 - mass. 29440; S. 276/2001 - mass. 26460; S. 10/2000 - mass. 25126).

(Nel caso di specie, è dichiarato che spettava al Senato della Repubblica deliberare che le altre dichiarazioni – diverse a quelle per le quali la medesima delibera è stata annullata – rese dal senatore Mario Michele Giarrusso, per le quali pende il procedimento penale davanti al GIP presso il Tribunale di Catania, costituiscono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell’esercizio delle sue funzioni, ai sensi dell’art. 68, primo comma, Cost. Da un lato, sussiste una sostanziale contestualità temporale tra l’interrogazione parlamentare e l’intervista fuori mura, rilasciata appena un giorno prima e in cui l’interrogazione stessa era, peraltro, preannunciata. Dall’altro lato, la sostanziale corrispondenza di significato tra le opinioni intra e buona parte di quelle rese extra moenia rivela la sussistenza di un nesso funzionale con il sindacato ispettivo sull’attività amministrativa, tipico della prerogativa del parlamentare. Anche le affermazioni prive di riscontro nell’interrogazione rientrano nell’esercizio della tipica funzione di indirizzo e controllo sull’operato del Governo attribuita al Parlamento e a ogni suo componente. Nonostante la modalità espressiva particolarmente aspra, il contesto complessivo dell’intervista è in larga parte riconducibile a una valutazione fortemente critica, dura ed energica, dell’operato del Ministro della giustizia per la nomina del capo del DAP, e a interrogativi sull’influenza di legami personali sullo svolgimento delle funzioni affidate. Risultano così coperte da garanzia costituzionale anche le affermazioni circa l’idoneità, le capacità, le competenze, nonché determinate esperienze e correlati “premi” per le condotte tenute dal nominato – secondo un ipotetico schema di “do ut des”: i sospetti avanzati e i gravi fatti cui il senatore allude, pur essendo tutt’altro che neutri per la reputazione del nominato, non sono attestati con certezza quanto alla loro esistenza, essendo espressamente ipotizzato, al contrario, che possano rivelarsi privi di fondamento). (Precedente: S. 193/2024 - mass. 46453).



Atti oggetto del giudizio

 28/06/2023  n. doc. IV-quater, n. 2  art.   co. 

Parametri costituzionali

Costituzione  art. 68  co. 1

Altri parametri e norme interposte