Demanio e patrimonio dello Stato e delle Regioni - Demanio marittimo - Piano di utilizzo del demanio marittimo (PUDM) - Funzioni - Regolamentazione della concorrenza e della gestione economica del litorale marino nonché tutela dell'ambiente e del paesaggio (nel caso di specie: illegittimità costituzionale della norma della Regione Siciliana che, in deroga al divieto di nuove concessioni nei Comuni sprovvisti del PUDM, ne prevedono il rilascio, in caso di richieste protocollate prima dell'entrata in vigore della legge reg. Siciliana n. 32 del 2020, anche nei Comuni nei quali il procedimento di adozione del PUDM non sia neppure iniziato). (Classif. 078004).
Il Piano di utilizzo del demanio marittimo (PUDM) svolge un'essenziale funzione non solo di regolamentazione della concorrenza e della gestione economica del litorale marino, ma anche di tutela dell'ambiente e del paesaggio, garantendone tra l'altro la fruizione comune anche al di fuori degli stabilimenti balneari, attraverso la destinazione di una quota di spiaggia libera.
(Nel caso di specie, è dichiarato costituzionalmente illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 9 Cost., l'art. 3 della legge reg. Siciliana n. 17 del 2021, che modifica il comma 1-bis dell'art. 2 della legge reg. Siciliana n. 32 del 2020, prevedendo che per il rilascio di nuove concessioni sul demanio marittimo non sia prevista la coerenza con le previsioni del Piano di utilizzo del demanio marittimo per le istanze già protocollate alla data di entrata in vigore della legge stessa. La disposizione impugnata dal Governo assicura esclusivamente la salvaguardia degli interessi degli aspiranti alle nuove concessioni, sacrificando, oltre i limiti consentiti dal principio di ragionevolezza, gli interessi di cui all'art. 9 Cost., in funzione dei quali la legislazione regionale impone ai Comuni l'obbligo di dotarsi del PUDM. Essa, infatti, elimina un incentivo ad avviare il procedimento di approvazione dei detti PUDM, determinando un abbassamento del livello di tutela dell'ambiente e del paesaggio nei Comuni costieri e sovverte, inoltre, il senso della disciplina regionale in materia, disponendo, con effetto retroattivo, la possibilità di rilasciare concessioni di durata ordinaria anche nei Comuni sprovvisti di PUDM, provvisorio o definitivo, sulla base di istanze che non avrebbero potuto essere accolte al tempo della loro presentazione e rispetto alle quali non si pongono ragioni di tutela dell'affidamento degli interessati né esigenze di rimuovere asserite disparità di trattamento).