Processo penale - Incompatibilità del giudice - Riqualificazione giuridica del fatto con il decreto che dispone il giudizio (nel caso di specie: da omicidio volontario aggravato a omicidio stradale) - Conseguente ammissibilità del giudizio abbreviato - Individuazione del giudice competente a celebrare il rito alternativo - Obbligo di pronunciarsi in base all'imputazione riformulata dal giudice dell'udienza preliminare - Denunciata violazione del principio costituzionale e convenzionale di terzietà e imparzialità del giudice, nonché di sua sottoposizione soltanto alla legge - Oscurità e contraddittorietà dell'intervento richiesto - Palese inconferenza dei parametri evocati - Manifesta inammissibilità delle questioni. (Classif. 199028).
Sono dichiarate manifestamente inammissibili, per oscurità e contraddittorietà dell'intervento richiesto, nonché per inconferenza dei parametri evocati, le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal GIP del Tribunale di Bologna in riferimento complessivamente agli artt. 101, secondo comma, 111, secondo e sesto comma, e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 6, par. 1, CEDU - dell'art. 429, comma 2-bis, cod. proc. pen. (applicabile ratione temporis), in combinato disposto con l'art. 458, nella parte in cui consentono che il giudizio abbreviato richiesto a seguito di riqualificazione giuridica del fatto con il decreto che dispone il giudizio sia celebrato da un giudice che non potrebbe dirsi terzo e imparziale, in quanto vincolato alla precedente statuizione del GUP, né soggetto soltanto alla legge; nonché dell'art. 34 cod. proc. pen., nella parte in cui non prevede, in detta ipotesi, l'incompatibilità del giudice. Il rimettente censura la disciplina che lo individua come competente a procedere al giudizio abbreviato sulla base della nuova imputazione e non gli consente di dichiararsi incompatibile, ma non indica quale altro giudice, non soggetto al vincolo ipotizzato, dovrebbe essere competente a giudicare della responsabilità penale dell'imputato. Rispetto al vulnus denunciato, come argomentato nell'ordinanza, sono inoltre ictu oculi inconferenti sia il principio di terzietà e imparzialità, che si riferisce a condizionamenti derivanti da funzioni decisorie svolte dallo stesso giudice nella medesima causa, sia quello della soggezione del giudice soltanto alla legge, il quale non osta a che la sua potestas iudicandi sia delimitata, in conformità alla legge processuale vigente, da provvedimenti di altri giudici. (Precedenti: O. 107/2022 - mass. 44909; S. 20/2022 - mass. 44658; S. 168/2021 - mass. 44191).