Incontri in Biblioteca
La legge 87 del 1953
Norme sulla Costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale


Si è tenuto il 6 giugno 2024 un nuovo appuntamento del ciclo “Incontri in Biblioteca”, un confronto tra giudici in carica, giudici emeriti e costituzionalisti. L’evento è stato dedicato alla legge 87 del 1953, che ha introdotto le “Norme sulla Costituzione e sul funzionamento della Corte costituzionale”. L’iniziativa è stata promossa dalla Commissione Biblioteca, presieduta dalla giudice Maria Rosaria San Giorgio e composta anche dai giudici Giovanni Pitruzzella e Antonella Sciarrone Alibrandi.
L’incontro è ruotato intorno alla relazione del Vicepresidente della Corte, professor Franco Modugno, dal titolo “La legge 11 marzo 1953, n. 87 a più di settant’anni dalla sua approvazione”, legge che, insieme alle due leggi costituzionali numero 1 del 1948 e numero 1 del 1953, “ha integrato – come ha osservato Modugno – il dettato relativo alla Corte contenuto nella Carta repubblicana, dando un definitivo impulso, sotto l’aspetto normativo, alla sua costituzione ed all’avvio della sua attività”.
Modugno ha sottolineato come, dal punto di vista storico, non vi siano dubbi sul ruolo fondamentale di questa legge nell’avviamento della giustizia costituzionale. Ha invece rilevato che “molti interrogativi sono sorti in ordine alla sua qualificazione nel quadro delle fonti del nostro ordinamento giuridico”. Il giudice ha parlato quindi del problema della qualificazione della legge, sia come oggetto sia come parametro del giudizio di costituzionalità, affermando che “se la giurisprudenza costituzionale si può dire oramai consolidata riguardo alla legge numero 87 come oggetto del giudizio di costituzionalità, il suo carattere di parametro non ha trovato piena conferma sul piano della normazione parlamentare che ha in più punti modificato il suo testo originario”.
l Vicepresidente Modugno ha inoltre affrontato “il tema della reale incidenza delle previsioni contenute nell’articolo 28 della legge numero 87 sul giudizio della Corte”, ovvero “la questione del rispetto della discrezionalità del legislatore come limite al nostro sindacato”, e ha proseguito con gli “effetti temporali e la loro limitazione ad opera della Corte costituzionale”. Modugno ha ricordato in proposito le prime sentenze, sul finire degli anni Ottanta, che, nel dichiarare l’illegittimità di alcune disposizioni, hanno limitato nel tempo la propria efficacia: la numero 266 del 1988 e la numero 50 del 1989, nelle quali “la limitazione degli effetti retroattivi serviva ad evitare che venissero posti in non essere i giudizi in corso di svolgimento”; e la 501 del 1988, “una prima pronuncia per limitare effetti negativi sulla finanza pubblica relativa al collegamento delle pensioni del settore pubblico alle dinamiche retributive”. Dopo alcune riflessioni il professor Modugno ha concluso sottolineando la necessità di “una verifica caso per caso dell’opportunità di limitare gli effetti retroattivi, costringendo la Corte ad operare in tal senso in modo proporzionale (ragionevole) alle situazioni concrete sottoposte al suo giudizio”.
Alla relazione del Vicepresidente Franco Modugno sono seguiti interventi liberi. In conclusione ha preso la parola per un saluto il Presidente Augusto Antonio Barbera, che ha lodato e rilanciato la formula degli “Incontri in Biblioteca” per favorire sempre di più un dialogo costruttivo e costante tra la Corte e il mondo giuridico.