Augusto Antonio Barbera

Augusto Antonio Barbera

Nato ad Aidone in Provincia di Enna il 25 giugno 1938, è stato eletto Giudice della Corte costituzionale dal Parlamento, il 16 dicembre 2015. Ha giurato il successivo 21 dicembre 2015. Professore emerito di Diritto costituzionale presso l’Università di Bologna, dove è stato professore ordinario fino al 2010. Eletto Presidente il 12 dicembre 2023, rimarrà in carica fino al 21 dicembre 2024, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. 

Laureatosi nel novembre del 1960, si è formato nell’Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale.

Nell’ambito dell’attività accademica, è stato professore ordinario di Diritto costituzionale nelle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna (dal 1994 al 2010) e dell’Università di Ferrara (dal 1970 al 1977).

Ha insegnato Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna (1977-1994) e Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania (1969-1970).

Ha pubblicato 22 volumi (alcuni frutto di lavori collettivi) e circa 400 tra saggi, note a sentenza, relazioni o interventi a convegni. L’attività di ricerca è stata prevalentemente svolta attorno ai temi delle fonti normative, del sistema delle libertà costituzionali, dell’ordinamento regionale e locale, delle forme di governo, degli organi costituzionali e dei sistemi elettorali. Tra le pubblicazioni più significative, si segnala la voce «Costituzione della Repubblica italiana» in Annali della Enciclopedia del diritto, vol. VIII, Giuffré, Milano, 2016.

È stato Direttore, dal 1999 al 2015, di “Quaderni costituzionali. Rivista italiana di diritto costituzionale”, edita da Il Mulino, incarico dal quale si è dimesso nel dicembre 2015, dopo l’elezione a Giudice costituzionale. È componente del comitato di direzione e del comitato scientifico di diverse riviste, fra cui “Rassegna parlamentare”, “Studi parlamentari e di politica costituzionale”, “Le istituzioni del federalismo”, “Nuova informazione bibliografica”, “Autonomie locali e servizi sociali”. Inoltre, co-dirige, insieme al Professore Andrea Morrone, gli “Annali di diritto costituzionale”, editi da Bononia University Press.

Tra gli altri incarichi, è stato componente effettivo e Presidente del Collegio Garante della costituzionalità delle norme della Repubblica di San Marino dal 2003 al 2012; nonché Vicepresidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, nel quadriennio 2001-2005. Ha fatto parte di diverse Commissioni presso Regioni e Ministeri. Tra queste, è stato Presidente della Commissione governativa che ha portato all’elaborazione del Testo unico delle leggi sulle autonomie locali (d.P.R. n. 267 del 2000) ed è stato inoltre chiamato a fare parte, nel maggio 2013, della c.d. Commissione dei “Saggi”, costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la revisione della seconda parte della Costituzione.

È stato Presidente dell’ISLE, Istituto italiano di studi legislativi, di cui è a tutt’oggi Presidente onorario, nonché componente del consiglio scientifico della Scuola di scienza e tecnica della legislazione costituita presso il medesimo Istituto; è stato componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Parri dell’Emilia Romagna e componente del Consiglio di indirizzo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (2010-2015).

Ha svolto attività politica: è stato eletto alla Camera dei deputati nelle liste del PCI e del PDS, per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994.

Dal 1987 al 1992 è stato Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché, dal 1983 al 1985, componente della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali (Commissione Bozzi); dal 1992, è stato Vicepresidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti).  Nell’aprile 1993 è stato nominato Ministro per i Rapporti con il Parlamento (Governo Ciampi).

È stato tra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999 che hanno portato all’introduzione dell’elezione diretta dei sindaci e al superamento del sistema proporzionale.