Bari / Puglia

Liceo scientifico Enrico Fermi

Angelo Buscema
21 novembre 2025

Diario di Viaggio

Ha fatto tappa a Bari il Viaggio dei giudici costituzionali nelle scuole superiori. Il giudice Angelo Buscema ha incontrato le studentesse e gli studenti del Liceo scientifico statale Enrico Fermi, istituto nato nel 1964 dallo sdoppiamento del liceo Scacchi, unico liceo scientifico statale del capoluogo dal 1924. Un campus che ospita oggi 1500 alunni, divisi in 60 classi, dotato di un moderno auditorium, una ricca biblioteca, numerosi laboratori, materiale scientifico e attrezzature informatiche costantemente aggiornati, una palestra coperta e campi sportivi all’aperto. Un liceo con un’offerta formativa solida e di qualità, testimoniata dai riconoscimenti ottenuti dagli alunni sia nel percorso scolastico sia negli sbocchi universitari e professionali.

L’incontro si è aperto con l’inno nazionale, cantato dagli studenti, e con i saluti istituzionali della Dirigente scolastica Giovanna Griseta e del Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale della Puglia Giuseppe Silipo.

Il giudice Buscema ha poi dialogato con le studentesse e gli studenti sul tema “La Costituzione e i giovani: radici e futuro della nostra democrazia”, spiegando che la Costituzione “riguarda la vita di ognuno di noi, non contiene principi astratti, ma possibilità concrete, il fondamento per costruire il nostro futuro”. Buscema ha ricordato che la nostra legge fondamentale è nata “dal dialogo e dal confronto fra esponenti di partiti politici diversi che avevano il comune obiettivo di consegnare ai giovani un Paese libero e democratico perché non dovessero più rivivere gli errori e le sofferenze del passato. La Costituzione nasce quindi come un patto tra generazioni – ha osservato – dove ognuna deve trasmettere valori e principi a quella successiva”.

Il giudice ha poi presentato la struttura complessiva della nostra Carta e ha commentato alcuni articoli. Fra questi, l’articolo 9, modificato nel 2022 con l’introduzione del riferimento alla tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. “Non siamo proprietari assoluti del pianeta – ha spiegato – ma suoi custodi temporanei”. Ha poi parlato dell’articolo 34 sul diritto all’istruzione, affermando che lo studio è “uno strumento di emancipazione fortissimo in grado di assicurare la crescita personale e la libertà”.

Dopo aver presentato l’articolo 3, che sancisce l’uguaglianza, senza alcuna distinzione, e garantisce la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona e l'effettiva partecipazione alla vita del Paese, Buscema ha indicato alcuni articoli che tutelano la parità di genere e le sentenze della Corte che, alla fine degli anni Sessanta, hanno fatto riconoscere la parità tra i coniugi o cancellare il reato di adulterio che riguardava solo la moglie adultera e non il marito.

Ha ricordato inoltre la storica sentenza 33 del 1960 che ha dichiarato incostituzionale una legge che precludeva alle donne l’accesso ai pubblici uffici, aprendo loro la porta di molte carriere, fra cui quella della magistratura.

Buscema ha poi affrontato il tema dell’equilibrio di bilancio, trattato nell’articolo 81 della Costituzione. Ha spiegato come le scelte economiche e finanziarie di oggi abbiano riflessi anche sul futuro e sia necessario quindi “soddisfare i bisogni attuali senza compromettere le possibilità delle future generazioni”. Illustrando il ruolo e le funzioni della Corte costituzionale, il giudice ha ripercorso in breve le tappe della sua storia e ha ricordato l’anniversario dei 70 anni che ricorre nel 2026. Ha citato la prima sentenza, la numero 1 del 1956, che ha cancellato una norma del Testo unico di Pubblica sicurezza del codice penale fascista perché in contrasto con la libertà di manifestazione del pensiero prevista dalla Costituzione, “fondamentale - ha spiegato - per avere una società realmente libera e democratica”. Ha sottolineato anche l’importanza dell’articolo 21 sul diritto all’informazione, un “pilastro della nostra democrazia”, che consente il formarsi di “opinioni basate su un pluralismo di voci”.

Buscema ha parlato poi della privacy, del riconoscimento della vita privata come valore costituzionalmente protetto, e ha citato tra gli altri gli articoli sull’inviolabilità del domicilio e sulla segretezza della corrispondenza. Si è riferito a internet e alla tecnologia, “una condizione che apre tante opportunità e non ci fa sentire isolati, ma allo stesso tempo una potenziale fonte di pericoli e discriminazioni, soprattutto per le persone più fragili”.

Il giudice ha infine riportato le parole del Presidente della Repubblica Sandro Pertini: “I giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di esempi, di onestà, di coerenza e di altruismo”. Il mio invito – ha aggiunto – è a “sentirvi protagonisti, e non spettatori, della Costituzione e di una democrazia che richiede la vostra partecipazione. I giovani hanno il diritto a un futuro giusto e sostenibile, ma anche il dovere di coltivarlo. La Costituzione è “una bussola” – ha concluso con la definizione di Piero Calamandrei – che ci accompagna nel nostro viaggio della vita. Non abbiate paura di leggerla, di interrogarla, di farla vostra, perché in quelle pagine è scritto il vostro futuro”.

Sono seguite le interessanti domande degli studenti: fra le tante, il peso della dimensione umana, etica o di coscienza quando la Corte deve trovare un bilanciamento fra interessi costituzionalmente garantiti, la capacità eventuale della Costituzione italiana di far fronte alla progressiva deriva a cui si assiste in alcune democrazie occidentali, l’effettività del diritto all'istruzione di fronte alle disparità territoriali e socio-economiche che penalizzano chi viene dai contesti più fragili, i valori deontologici dei giudici costituzionali, il lavoro della Corte, le sentenze più significative.

L'intervento del giudice Buscema

TGR Puglia