Milano/Lombardia

IIS Schiaparelli Gramsci

Francesco Viganò
14 ottobre 2025

Diario di Viaggio

Ha fatto tappa a Milano il Viaggio in Italia dei giudici costituzionali nelle scuole secondarie di II grado. Il Vice Presidente della Corte costituzionale Francesco Viganò ha incontrato le studentesse e gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Schiaparelli – Gramsci, una delle più antiche scuole di Milano, nata come Civica Scuola Tecnica in Santo Spirito nel 1880, come attestano i primi registri scolastici, e intitolata all’astronomo Giovanni Schiaparelli nel 1912. La scuola si trasformò, dal 1934, in Istituto tecnico commerciale con sede in Foro Bonaparte e, nel 1978, a causa della costruzione del Teatro Strehler che impose uno spostamento, si trasferì definitivamente in via Luigi Settembrini.

L’incontro si è aperto con l’inno nazionale, curato da alcuni alunni del Liceo musicale Carlo Tenca, e con i saluti istituzionali della Dirigente scolastica Francesca Giurianna e della Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia Luciana Volta.

Il Vice Presidente Viganò ha poi dialogato con le studentesse e gli studenti su “Che cosa sono i diritti costituzionali”, partendo da che cosa sia e a che cosa serva la Costituzione, “la legge fondamentale, quella che dà il senso e le regole fondamentali del nostro vivere civile”. In democrazia - ha spiegato - le decisioni si prendono a maggioranza, “ma esistono dei principi, delle regole fondamentali che non possono essere modificate. La Costituzione deve vegliare sulle regole del gioco fondamentali che garantiscono la possibilità sana di alternanze tra maggioranze e opposizioni”. Viganò ha parlato poi di un’altra funzione della Costituzione: la difesa dei diritti fondamentali. “La legge approvata in Parlamento non può sopprimere i diritti fondamentali che la Costituzione riconosce a ogni persona”, ha sottolineato, spiegando che la Costituzione è nata dopo l’esperienza del Nazifascismo, quando era forte il bisogno di garantire che la legge non potesse mai violare i principi fondamentali. Il Vice Presidente ha citato il principio di uguaglianza, la libertà di circolazione, la libertà di non essere arrestato, che era stata violata più volte durante il Fascismo, le libertà di manifestazione del pensiero, di riunione, di associazione, di religione, il diritto fondamentale a rifiutare trattamenti medici indesiderati.

“Ma chi è il titolare di questi diritti per il nostro ordinamento?”, ha domandato il Vice Presidente Viganò, sottolineando che “tutti coloro che stanno nel nostro territorio e vivono nella nostra comunità sono uguali titolari di diritti”, fatte salve alcune differenze tra cittadini e non cittadini dal punto di vista del trattamento giuridico, ad esempio per quanto riguarda il diritto di voto, limitato a chi ha la cittadinanza.

Viganò ha poi ricordato i “diritti non scritti, che la Costituzione non riconosce espressamente, ma che si riconducono a quel principio generale espresso all’articolo 2 che riconosce i diritti inviolabili della persona, fra i quali il diritto alla vita, il diritto a non essere ucciso arbitrariamente, il diritto alla riservatezza dei dati personali, il diritto a non subire trattamenti discriminatori in ragione, ad esempio, del colore della pelle o della lingua che si parla”. Ha spiegato poi alle ragazze e ai ragazzi che, “accanto a questi diritti di protezione delle persone contro atti del potere che potrebbero ingiustificatamente limitarli, la Costituzione riconosce anche dei diritti cosiddetti “sociali”, che implicano l’aiuto da parte dello Stato e della collettività” e ha citato in questo senso il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto alla rieducazione dei condannati.

Viganò ha spiegato inoltre che i diritti non sono assoluti e sono legittimamente limitabili dalla legge, “quando la legge persegue interessi pubblici importanti, che devono essere “bilanciati” con i diritti, o quando la legge serve a tutelare diritti di altre persone perché il diritto di una può collidere con quello di un’altra”. Viganò ha ricordato la limitazione alla circolazione durante la pandemia da Covid-19, “giustificata per la necessità di proteggere i diritti, in particolare la salute e la vita stessa, di altre persone, soprattutto di quelle più fragili”. “Il compito della Corte costituzionale – ha spiegato il professor Viganò – è, di fronte ad ogni ipotesi in cui un diritto di libertà sia limitato dal legislatore, trovare un punto di equilibrio tollerabile, sostenibile e proporzionato”, una ricerca a volte molto complicata.

Viganò ha concluso sottolineando che “le decisioni della Corte costituzionale, come quelle di ogni altra istituzione sono sottoposte al diritto di critica da parte di tutti, ma la discussione è utile perché fa riflettere anche chi è dentro le istituzioni, istituzioni che hanno in realtà oggi più che mai il bisogno non solo di essere ascoltate, ma di ascoltare, e di essere percepite come alleate e non come avversarie”.

Dopo l’intervento del Vice Presidente della Corte sono seguite le domande libere da parte degli studenti e la presentazione di un loro lavoro sulle tematiche costituzionali dal titolo “Parole che contano: la Costituzione raccontata dai ragazzi”.

L'intervento del Vicepresidente

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