Napoli

Università Federico II

Giorgio Lattanzi - Giancarlo Coraggio
25 ottobre 2019

Diario di Viaggio

di Donatella Stasio

"Prof, che dire. Sono uscita diversa, ora mi sento migliore". E' solo uno dei tanti messaggi postati su Facebook dagli studenti di Giurisprudenza dell'Università di Napoli Federico II, che venerdì 25 ottobre hanno assistito alla proiezione del film "Viaggio in Italia, la Corte costituzionale nelle carceri", seguita da un dibattito con il Presidente della Corte Giorgio Lattanzi, il giudice costituzionale Giancarlo Coraggio, il Direttore del Dipartimento di giurisprudenza Sandro Staiano e Gennaro Carillo, Ordinario di storia del pensiero politico. Strapiena l'Aula Pessina dello storico Ateneo in Corso Umberto I, al punto che è stata allestita anche un'aula attigua per dar modo a tutti di partecipare alla proiezione e al dibattito, introdotto da Alfredo Guardiano, segretario di Astrea - Sentimenti di giustizia. Una partecipazione caldissima, che ha avuto il suo apice nell'applauso scrosciante alle parole del presidente Lattanzi: "Giù le mani dalla Costituzione", pronunciate per ribadire la sua contrarietà ai ricorrenti tentativi di modifica. A Lattanzi e alla Corte, Staiano ha riconosciuto il grande merito di un'iniziativa - il Viaggio nelle carceri - i cui obiettivi coincidono con la giurisprudenza costituzionale rigorosamente orientata a ribadire la funzione rieducativa e sfociata nella recentissima decisione sulla concessione dei permessi premio in caso di ergastolo ostativo. Con quella decisione, secondo Staiano, la Corte ha fatto prevalere la civiltà giuridica senza conformarsi alla

mentalità del secolo. Ha fatto ciò che ogni giudice deve fare: "Affermare i principi di civiltà giuridica, anche quando non corrispondono alla mentalità prevalente". Dunque, nessuna critica, anzi. Nella replica, Lattanzi ha sottolineato l'importanza delle critiche, "anche alla Corte costituzionale, sempre salutari", ma ha aggiunto che "una cosa sono le critiche, altra cosa le aggressioni: ho sentito parlare di sentenza disgustosa e questa non è una critica ma un'offesa". Quanto al film di Fabio cavalli, che a Carillo ha ricordato il "Viaggio in Italia" di Roberto Rossellini, del 1954, il giudice Coraggio ha richiamato l'esigenza di fondo del Viaggio della Corte nelle carceri, e cioè il bisogno di "conoscere e farsi conoscere" nonché quella di accendere un faro su un mondo completamente diverso "tagliato fuori dalla società civile", per portare anche un messaggio positivo e un segnale di apertura verso i detenuti: "Lo Stato si occupa di voi. Il reinserimento sociale non è parola vuota della Costituzione". Un'iniziativa che per i due giudici costituzionali è stata "molto coinvolgente". Il film è riuscito a trasmettere la stessa empatia. E la conferma viene proprio dai messaggi degli studenti. "È stata un'esperienza forte, a tratti toccante, un'esperienza che fa riflettere molto. Nel filmato viene rappresentata una realtà difficile anche solo da immaginare, una realtà che mette i brividi, una realtà che fa sorgere dubbi su ciò che sia davvero giusto o ingiusto".

L’incontro


Il video dal canale facebook dell'Università di Napoli

Galleria fotografica

Così su Facebook

I post degli studenti

Vuoi continuare il Viaggio? Torna all'elenco delle tappe