Cogne

Gran Paradiso film festival

Giuliano Amato - Marta Cartabia
25 luglio 2019

Diario di Viaggio

di Alessandro Baro

Il viaggio del "Viaggio" fa tappa anche a Cogne in Valle d'Aosta, nella cornice spettacolare del Gran Paradiso. Il 25 luglio 2019, alla presenza della vicepresidente Marta Cartabia e del giudice Giuliano Amato, è stato proiettato il docufilm del Viaggio della Corte costituzionale nelle carceri, nell'ambito del Gran Paradiso film festival, organizzato dalla "Fondation Gran Paradis" e dal suo direttore artistico, Luisa Vuillermoz. Il pubblico è quello delle grandi occasioni e nella Sala eventi della Biblioteca comunale di Cogne da 180 posti, molte persone sono rimaste in piedi. C'è un'aria di grande attesa. Prima della proiezione, alle 17.00 è previsto l'intervento del giudice Amato, che si domanda se gli Stati Uniti d'Europa sono un sogno o una realtà possibile. Al termine della sua conferenza, in una rapida introduzione i due giudici spiegano come si è formata e quali obiettivi persegue l'iniziativa del Viaggio della Corte costituzionale nelle scuole e nelle carceri italiane. I quasi novanta minuti della proiezione passano attraversando un silenzio che segnala l'attenzione intensa della platea.

Si capirà più avanti che quanto viene raccontato dalle immagini e dalle parole del film sospendono il pubblico in interrogativi che raramente hanno attraversato i loro pensieri. Le domande di alcuni presenti rivelano lo stupore per gli incontri che hanno visto come protagonisti alcuni giudici di una delle più alte Istituzioni della Repubblica e alcuni tra quelli che sono considerati gli ultimi della società. Qualcuno confessa il conforto che ha provato nel vedere la Corte costituzionale all'interno del carcere e piegarsi su un mondo che spesso viene rimosso dalla nostra quotidianità e dalla nostra memoria. Altri dichiarano che il film solleva quasi un monito che invita alla responsabilità, almeno come elemento di una coscienza e di un modo di guardare diverso questi cittadini di un mondo molte volte invisibile, ma ben presente nelle nostre città. E proprio "responsabilità" è la parola che resta nell'aria e nei dialoghi della gente che indugia mentre la sala si svuota: responsabilità perchè la Costituzione, che la Corte ha portato nelle carceri diventi sempre più un richiamo per tutti.



Giuliano Amato (video dal sito del GPFF)



Marta Cartabia (video dal sito del GPFF)