Roma

Biblioteca della Corte costituzionale

19 settembre 2019


Presentazione del volume

Vietato studiare, vietato insegnare

Il Ministero dell'educazione nazionale e l'attuazione delle norme antiebraiche: 1938-1943
a cura di Vincenza Tossa e Manuele Gianfrancesco

Vietato studiare, vietato insegnare

G iovedì 19 settembre presso la Biblioteca della Corte costituzionale ha avuto luogo la presentazione del volume Vietato studiare, vietato insegnare. Il Ministero dell'educazione nazionale e l'attuazione delle norme antiebraiche: 1938-1943, a cura di Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco, con una prefazione di Michele Sarfatti. Il volume, come ha sottolineato nel suo saluto il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, costituisce il frutto di un minuzioso lavoro di ricerca effettuato presso la Biblioteca "Luigi De Gregori" del MIUR e raccoglie leggi, decreti, atti amministrativi e circolari ministeriali che hanno dato concreta attuazione tra il 1938 e il 1943 alla infausta decisione del governo di Mussolini di escludere gli studenti, gli insegnanti e tutti gli altri lavoratori di "razza ebraica" dal mondo dell'istruzione ma anche dall'amministrazione ministeriale e, più in generale, da ogni istituzione educativa e culturale. All'incontro - introdotto e moderato dal direttore della Biblioteca della Corte costituzionale, Antonmichele de Tura - hanno partecipato Giuliano Amato, Giudice della Corte costituzionale, lo storico Michele Sarfatti e Lea Polgar, che ha raccontato la sua esperienza di bambina espulsa dai banchi di scuola. de Tura, nell'introdurre il tema del convegno attraverso l'inquadramento storico del percorso che condusse alla adozione delle leggi razziali

ed ai relativi atti applicativi, ha posto in evidenza la estrema severità di questi ultimi, frutto della zelante condiscendenza degli esecutori nei confronti dei mandanti. Il Prof. Amato, nel suo intervento, ha sottolineato come nelle leggi del 1938 - impropriamente considerate discriminatorie, poichè di ben più grave contenuto - fosse già manifesta la volontà di eliminazione fisica, mediante la eliminazione ad una ad una delle opportunità di vita: lo studio, l'insegnamento, la possibilità di svolgere attività  professionali. Nel concordare con tale analisi, Sarfatti ha evidenziato - sulla base dell'analisi testuale delle carte ministeriali - l'ampiezza dell'effetto dei provvedimenti antiebraici sulla società italiana nel senso che una persecuzione possa coinvolgere anche i non perseguitati, rendendo a questi ultimi più difficile opporsi. A dimostrazione della pervasività  del progetto persecutorio, volto alla eliminazione dell'ebreo dalla società - sostituendolo fisicamente con altri là dove aveva un ruolo - la testimonianza di Lea Polgar, la cui famiglia fu profondamente colpita dalle persecuzioni: la crudeltà di quegli anni passati, tra l'altro, a nascondersi dalla macchina persecutoria nazifascista con falsi nomi e false identità. Ed, infine, il racconto commovente del ritorno alla normalità all'indomani della Liberazione.

L'incontro


Giuliano Amato, Lea Polgar, Michele Sarfatti
Moderatore:
Antonmichele de Tura - Direttore della Biblioteca della Corte costituzionale