Roma
Palazzo della Consulta
13 settembre 2022
IL SALUTO DELLA CORTE AL PRESIDENTE GIULIANO AMATO
" Il mondo è cambiato nei nove anni che ho passato alla Corte. I conflitti sono aumentati e si sono radicalizzati, rendendo più difficili soluzioni condivise. E ciò si ripercuote sul lavoro delle Corti. Due bussole fondamentali ci hanno guidato finora: la collaborazione istituzionale, per consentire a ciascuno di esercitare le proprie responsabilità, tenendo tuttavia conto delle ragioni e dei vincoli dell'altro; l'equilibrio nella ricerca di soluzioni di nostra competenza, con bilanciamenti mai unilaterali fra i valori in gioco e che mai hanno sostituito l'apprezzamento eticosociale riservato al Parlamento. Mi auguro e vi auguro di continuare lungo questi binari, nonostante le tentazioni che i tempi sollecitano e che già qualcuno sta raccogliendo: in campo europeo, dove la tentazione di affermare il primato del diritto nazionale su quello dell'Unione non ò solo di Polonia, Romania e Ungheria; in campo nazionale, dove le difficoltà decisionali del Parlamento cominciano a dar fiato a tesi secondo cui la giurisprudenza ò fonte del diritto al pari della legislazione, legittimata dalla previsione costituzionale che la giustizia ò amministrata in nome del popolo. Se c'ò una strada che porta dalle situazioni innegabilmente difficili al caos istituzionale, ò questa. No, la soluzione non ò che ciascuno dei poteri profitti delle difficoltà per fare ciò che gli pare giusto e che tuttavia tocca all'altro.
L'esercizio responsabile, e certo non timido, del proprio potere ò un dovere istituzionale, ma con il rispetto del suo limite, che ò parte non rinunciabile della rule of law, chiunque sia a non rispettarlo, l'esecutivo come il giudiziario. Tutti rispondiamo ai nostri cittadini". È questo il cuore del breve intervento del presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato, a conclusione del saluto istituzionale rivoltogli oggi, in apertura dell'udienza pubblica, dai giudici della Corte, con le parole della Vicepresidente Silvana Sciarra, degli Avvocati del Foro e dell'Avvocatura dello Stato. Il mandato di giudice costituzionale del presidente Amato scade il 18 settembre e, nel formulare il suo ringraziamento "per quanto ò stato fatto insieme", il presidente uscente ha voluto brevemente ricordare come la Corte si ò "attrezzata" per affrontare sempre meglio le "situazioni difficili", anche sul piano delle regole del processo e della comunicazione. "Ciò che ho detto nasce dal nostro lavoro comune - ha concluso Amato - ed entra in un diario di bordo che nella pagina odierna registra solo il cambio del timoniere, non della rotta né della guida collegiale che la determina; e che resta sperabilmente immutata".
Amato
Il video del saluto